Poema della Croce

dice Gesù:
Fammi sentire la tua voce, che ricrea il mio udito, conversiamo un poco insieme. Io ti ho parlato tante volte della Croce; oggi fammi sentire parlare te della Croce


Io mi sentivo tutta confusa, non sapevo che dire, ma mandandomi Lui un raggio di luce intellettuale, per contentarlo, ho incominciato a dire:
“Diletto mio, chi ti può dire che cosa è la Croce e che fa la Croce? Solo la tua bocca può degnamente parlare della sublimità della Croce, ma giacché vuoi che parli io pure, lo faccio.

La CROCE

sofferta da Voi mi liberò dalla schiavitù del demonio, e mi sposò alla Divinità con nodo indissolubile;

la CROCE

è feconda, e mi partorisce la grazia;

la CROCE

è luce e mi disinganna del temporale, e mi svela l’eterno;

la CROCE

è fuoco e mette in cenere tutto ciò che non è di Dio, fino a svuotarmi il cuore d’un minimo filo d’erba che possa starci.

la CROCE

è moneta d’inestimabile prezzo, e se io avrò, Sposo Santo, la fortuna di possederla mi arricchirò di monete eterne, fino a rendermi la più ricca in Paradiso, perchè la moneta che corre in Cielo è la croce sofferta in terra.

la CROCE,

poi, non solo mi fa conoscere me stessa, ma mi dà anche la conoscenza di Dio.

la CROCE

mi innesta tutte le virtù.

la CROCE

è la nobile Cattedra dell’increata Sapienza, che mi insegna le dottrine più elevate, sottili e sublimi.

la CROCE,

da sola, mi svelerà i misteri più nascosti, le cose più recondite, la perfezione più perfetta, tutto ciò essendo nascosto ai dotti ed ai sapienti del mondo.

la CROCE

è acqua benefica che non solo mi purifica, ma mi somministra anche il nutrimento per le virtù, facendomele crescere, e mi lascia soltanto quando sarò ricondotta alla Eterna Vita.

la CROCE

è rugiada celeste che mi conserva ed abbellisce il bel giglio della purità.

la CROCE

è l’alimento della Speranza.

la CROCE

è la fiaccola della Fede operante.

la CROCE

è legno asciutto che conserva e mantiene sempre acceso il fuoco della Carità.

la CROCE

è legno asciutto che fa svanire e mette in fuga tutti i fumi di superbia e di vanagloria e produce nell’anima l’umile viola dell’umiltà.

la CROCE

è l’arma più potente che offende i demoni e mi difende da tutti i loro artigli.

L’anima, che possiede la CROCE,

è invidiata ed ammirata dagli stessi Angeli e Santi e suscita rabbia e sdegno nei demoni.

la CROCE

è il mio Paradiso in terra; se nel Paradiso dei Beati ci sono i godimenti, nel Paradiso in terra ci sono i patimenti.

la CROCE

è la catena d’oro purissimo che mi congiunge con Voi, mio Sommo Bene, formando l’unione più intima possibile, fino a fare scomparire l’essere mio, tramutandomi in Voi e vivente della stessa Vostra Vita.

Dopo che ho detto questo (non so se sono spropositi) l’amabile mio Gesù, nel sentirmi, tutto si è compiaciuto e, preso da entusiasmo d’amore, tutta mi ha baciata e mi ha detto:
Brava, brava la mia diletta, hai detto bene! L’amor mio è fuoco, ma non come il fuoco terreno, che dovunque penetra rende sterile e mette tutto in cenere.
Il mio fuoco è fecondo e solo sterilisce tutto ciò che non è virtù, ma dà vita a tutto il resto e fa germogliare i bei fiori, fa produrre i più squisiti frutti e rende l’anima il più delizioso giardino celeste.
La Croce è tanto potente e le ho comunicato tanta grazia, da renderla più efficace degli stessi sacramenti, e questo perché nel ricevere il sacramento del mio Corpo, ci vogliono le disposizioni e il libero concorso dell’anima per ricevere le mie grazie, che molte volte possono mancare, ma la croce ha virtù di disporre l’anima alla grazia
.

tratto Libro di Cielo [Volume terzo, 2 dicembre 1899]– Luisa Piccarreta